ALTRA SCONOSCIUTA SORTE
Della tua pomposa abbondanza
maggio sei di soli e coppe
lussuria e gloria di convitati
che fameliche voglie sopiscono.
Fulgida zingara multicolore
sul tuo altare, incensi e mirre
per l'incanto dei sensi.
Girovagano in comitive o da sole
le api e i calabroni, in perpetuo moto.
Nella luce di mille colori la nota
di musicanti strani strabilia
mentre pupilla posa su rosa
radiosa come sposa che,
a lauti banchetti, la corte invita.
Sperduti come condannati
vanno gli appellati ebbri
dimentichi del domani
mentre in seno, silente,
altra sconosciuta sorte,
sicura accalca
la nota dall'effimero respiro.
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