ED IO CON ALTRI
Come automa vivo una realtà che,
non mi appartiene.
Solo a me succede o,
anche a te, accade la meme chose?
La tua voce al telefono è
gioia e tormento,
la tristezza infinita, in essa celata
mi strazia sino a morirne.
Ma non posso dirtelo
rara e fragile come sei, ti perderei.
Come ramazza dai fili d'oro,
spolvero il velo di mestizia
che ricopre il nostro tempo,
con sogni e poesie.
Le uniche cose preziose
che non costano niente.
E lo squarcio reca roseo colore d'intorno.
Casto giglio, figlio di un idea che,
ardita, spalanca la porta dell'infinito.
Scolpita come statua,
dal foglio irrompi nel tempo
ed io con altri, ti osservo e ti miro
e mi par di volare, come deputato migrator,
verso un lido lontano, al tepore,
di un soffio di felicità.
Foto: Peonie arboree
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