PARIGI
Ho visto tante volte
il tuo volto eppure
ogni volta esso
m'appare, come
nuovo scoperto tesoro,
meraviglioso.
Ghirigori, su ringhiere
antiche, scurite,
come pietre,
dal tempo.
Tetti aguzzi e spioventi
abbaini, mansarde
sospese, fra nubi,
nell'azzurro cielo
si da sembrare
anch'esse ricettacoli
di vite
ariose e leggere.
Sinfonia di note
che rendono te,
antica signora,
agli occhi dell'acuto,
misteriosa, amabile e bella.
Sul filo d'argento,
che scorre nelle tue viscere
scivolano come foglie morte,
i foschi pensieri
e l'alba di un nuovo giorno
mi corre incontro,
ovattato di malinconia
suadente come nebbia
radente.
Foto: Parigi
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