MORTE
Morte che con battito di ciglia
configgi dolori, pene, tormenti,
sparigli sogni, passioni, follie
e riduci l'essere chiamato uomo,
un nulla cosmico.
Al mio capezzale speranzoso
confido abbia a regnare
per la somma qualità a corredo
che ti appartiene,
la quiete del silenzio che sovrasta i cieli.
Lusinga, di altro altare, a blandire l'orrore.
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