FIABA, TRISTE E LIETA
Fiaba, triste e lieta
Una testa, greve di pensieri
ogni notte,
poggiava il suo peso
su un cuscino lieve,
come nube in cielo.
Rumoreggiava questa,
con l'andirivieni
degli uccellacci neri.
L'altro, succube,
di riflesso, fletteva
la soffice leggerezza.
Inondato di lacrime
e sospiri, affondava,
come canotto sgonfio
in balia dell'onda.
Della triste storia,
misericordia,
ebbe un serafino
che passando lì accanto
guidò una lacrima
di quell'uomo,
dall'occhio al cuore
sciogliendo,
la gran massa di dolore.
Così il cuscino ritornò
ad avere, poggiato su di se
per compagno d'avventura,
un essere armonico pari,
a rosa senza spine
che, al cader del sole,
l'irradiava di luce e di calore.
Foto: Rosa Purezza ( I)
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