A MIA MADRE
Nessuna qualifica come regina o principessa di rango o qualsivoglia altro titolo fosse stato aggiunto per sorte a quello che tu eri mi avrebbe inorgoglito più di quello che tu sei stata.
Non ho avuto motivo mai per deplorarti poiché eri così grande ed illuminata d' azzardare sempre confronti fra te e gli dei.
Munifiche carezze che mani dure e callose porgevano al tenero visino erano gocce di rugiada a rinfrescare l'anima.
Anche quando minuta e raggrinzita data la vetusta età eri sul viale del tramonto per quello che eri stata per me, eterna grande madre, risultavi immensa e vittoriosa da reggere ogni confronto.
La magnificenza del tuo essere rispecchiava la magnificenza del creato e fra nubi di mutante bellezza ma sempre dogmatiche d'incanto il tuo spirito or mi figuro con esse.
Mi manca tutto di te ma la cosa che mi fa triste e che io che ho avuto un simile modello non ho saputo ricalcare la tua orma per essere come te amata, più di ogni altra cosa.
Foto: rosa "M.de Gregoire Staechelin"
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