OH TU CHE DELL'IGNOTO
L'anima custode di valori eterni
oltraggiata dal viver comune
ripiegata su se stessa piange,
come fontana divelta,
la triste sorte.
Oh tu che dell'ignoto
sei unico padrone
perché hai permesso tanto?
Pastore senza gregge
or guardi le alture intorno
e provi l'amaro pensiero
del misero fallimento
nella creazione di chi
avrebbe dovuto essere
clone di un disegno
che rappresentasse, almeno
in parte, il tuo divino essere.
Essendo di questo tuo piano parte
sento nel disastro dell'accaduto
tutta la pena marezzata da infinite
incognite che rende la vita
senza ali, volo nel flagellante vuoto.
FOTO: Rosa CHARLES DE MILLS
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