lunedì 19 marzo 2012

MARZO 2012

Stan lì tutte pronte, le teste gonfie, ad offrirsi con i lori sgargianti colori all'orgia delle nozze fra la terra con le sue creature e il cielo.  Alcune, veramente, è già da tempo, che offrono i loro teneri azzurrini violacei colori ma, il sole, il pretenzioso amante baciandole, le aiuta a diffondere il paradisiaco profumo ed io che li nei pressi sosto, d'aria profumata di viole mammole, di marzo, mi giovo. In questo neonato momento, tutto appare diverso e nuovo, ognuno cavalcando, nel corso del breve soffio, assegnatogli da natura, i diversi momenti, con diverso volto. Ora, porge la neonata, paffutella immagine che appare fragile e minuta ma virginea come acqua di sorgente, ove dissetarsi da ristoro all'anima.  Marzo, principio del rinnovellarsi, é di nuovo  in scena, ansioso e vago, volubile ed impaziente, che vuole essere riconosciuto non solo per queste caratteristiche ma sopratutto per la sua aria scanzonata e gaia che fa sorridere, anche i tristi.
Basta camminare al bordo di stradine d'erba e composite per credersi in paradiso. Marzo, barbaro primitivo, questo e altro ancora, tu sei per me che  osservo stupita il tuo fascinoso ma... repentino passare.






















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