venerdì 27 gennaio 2012

Ricordando luglio, mese dell'opulenza

Quando viene l'inverno ed io mi ritrasferisco in città, divento pigra, freddolosa ed anche un pò indolente, che sia come ape, che dopo il gran da fare dell'estate, io cada in letargo? Comunque, anche se a volte vado in campagna, il giardino non l'immortalo quasi mai. M'appare mesto e paragono come Vita Sackville- West il periodo invernale alla terza età dell'uomo, malinconico e triste. Le piante, mie compagne di vita soggette ai rigori del tempo, m'appaiono eroine disposte per altri, ai più angustiosi tormenti e, carezzandole con occhi, carichi di pena per il loro patire, cerco di modificare in parte l'iniqua condizione. Sento nel gemito del vento, i loro lamenti ed è per questo che non voglio impresse sulla pellicola immagini di questi momenti e per riparare a questa mia mancanza posterò  foto ricche di suggestioni, carpite al mio giardino nell'età della maturità del giardino: luglio mese dell'opulenza.



















































































































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