Ricordando luglio, mese dell'opulenza
Quando viene
l'inverno ed io mi ritrasferisco in città, divento pigra, freddolosa ed
anche un pò indolente, che sia come ape, che dopo il gran da fare
dell'estate, io cada in letargo? Comunque, anche se a volte vado in
campagna, il giardino non l'immortalo quasi mai. M'appare mesto e
paragono come Vita Sackville- West il periodo invernale alla terza età
dell'uomo, malinconico e triste. Le piante, mie compagne di vita
soggette ai rigori del tempo, m'appaiono eroine disposte per altri, ai
più angustiosi tormenti e, carezzandole con occhi, carichi di pena per
il loro patire, cerco di modificare in parte l'iniqua condizione.
Sento nel gemito del vento, i loro lamenti ed è per questo che non
voglio impresse sulla pellicola immagini di questi momenti e per
riparare a questa mia mancanza posterò foto ricche di suggestioni, carpite al mio giardino nell'età della
maturità del giardino: luglio mese dell'opulenza.
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