Constance Spry, capostipite delle rose inglesi di David Austin, è la
rosa di cui oggi mi accingo a descrivere le peculiarità. Di lei voglio
dirvi che, nonostante la scarsa bellezza dei suoi steli irti di spine e
una certa propensione alla macchia nera e la pecca di fiorire una sola
volta, sprigiona, quando è in fiore un fascino per cui non si può fare a
meno di amarla. Nel periodo della fioritura, riscatta ogni negatività
del suo essere, esplodendo con grazia infinita, macchiando di rosee
nuvole l'azzurro cielo. Quelle teste gonfie, di petali carnosi e
setosi, vederle dondolarsi al minimo soffio di brezza, è visione
d'incanto che rimane impressa nell'iride per sempre. Io poi l'ho
ribattezzata La PENITENTE per attinenza a certe mie espressioni pseudo-
artistiche così chiamate e che vi mostro (una sola per esempio), in cui
si nota un ugual modo di porgersi all'osservatore che fa pensare abbino
la testa china per espiare o per riverenza all'alto, chi sa? Entrambe,
la rosa e la figurina, hanno difetto di perfezione ma non di grazia,
perlomeno, a me così sembra.
Constance Spry e Ritratto di Penitente ( datato 1978)
Foto: Rosa Constance Spry - David Austin
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