martedì 28 febbraio 2012

NASCITA DI UN GIARDINO

 Quando si inizia una nuova avventura si ha sempre il morale alle stelle e ci si inoltra nei suoi meandri con passione, costanza e determinazione per portare avanti il progetto che  ha infiammato il nostro  cuore. Ed é con questo spirito che é iniziata la mia attività di giardiniera. Un pezzetto di terra a vigna e qualche pianta di olivo. Così si presentava, nel 1988, quando l'acquistai. Li per lì, tutto appariva impossibile ed  irraggiungibile ma dopo, con lo scorrere dei giorni, dei mesi e degli anni, insomma, con lo scorrere della vita, complici, creature meravigliose che hanno uno scopo ben preciso, crescere per donare  alla terra ed ai suoi abitanti gli immensi benefici che hanno la capacità di dispensare, sono arrivata ai risultati di oggi.  Naturalmente, non tutte le prescelte ce l'hanno  fatta poichè nel corso degli anni si sono registrate gravi perdite, complici avversità di diverso genere,  però  a lungo andare ti ritrovi a vivere in un posto diverso da come l'hai trovato,  essendosi, nel frattempo, quasi senza accorgersene, trasformato in un luogo dal fascino magico e misterioso che solo la prodigiosa natura sa creare. Ecco come, con l'amalgama di pochi ma sostanziali elementi, si possono  ottenere risultati degni di nota. Tutta quì la storia del mio giardino nato quasi per caso e poi cresciuto con la  fisionomia d' incantevole giovine fanciulla avviata verso la sua attuale  maturità e poi  gradualmente, ma  inevitabilmente verso la vecchiaia, proprio come il genere umano a cui, anche se in diverso modo gli viene data la possibilità di rinnovarsi.  Finchè avrò vita e salute, quì, su questa piccola oasi rimarrò sino alla fine, come ape laboriosa, a trafficare perchè, nonostante tutto, é la miglior vita che si possa immaginare. Cornucopia di meraviglie dalle sfaccettature simili a quelle che si colgono se ci soffermiamo ad ammirare l'incantevole "canestra di frutta ". dipinto da Michelangiolo Merisi, conosciuto come  il Caravaggio.

P.S. Piccola nota.  Vi devo confessare che le immagini che posto, degli albori del giardino, i miei figli le ritengono come testimonianza  dell'apoteosi del nostro giardino la cui magia, per loro era, il vuoto. Non sempre, ma a volte mi ritrovo a convergere con il loro modo di vedere così arrivo alla conclusione che ogni volto, innegabilmente, ha una sua bellezza. Certo, oggi non potrei privarmi dell'immane ma magica confusione che mi circonda però non nego che anche il vuoto ha un suo fascino, d'altronde, non affascinano anche i deserti?













 Prima: il vuoto


Dopo: il pieno


















































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