IL CRUCCIO
Il cruccio,
(non la tua assenza tu,
in altra forma, sente,
le sei accanto),
è non vederti, parlarti, sentire
il tuo respiro, come
quando accanto a lei dormivi.
Quisquilie allora non curate
ma ora ... ora cosa pagherebbe
per udire ancora la maschia voce,
il caldo respiro, rivedere
lo stoico, orgoglioso volto,
su cui la tua storia, in solchi
profondi, come in romanzo di fiaba,
si leggeva tutta di un fiato.
E in quegli occhi malinconici,
non induceva mai, sguardo sfacciato,
per non ferire la tua ritrosia
a mostrare le ferite dell'anima.
Non debolezze ma l'eroica forza
solo mostravi. Qualsiasi nemico
era da sconfiggere, a qualsiasi costo.
Squisito Don Chisciotte
a cui, inconsciamente, ti ispiravi. Tu hai
donato la vita senza ripensamenti
facendoli eterni debitori del bene
più grande, l'essere stati compagni
di un uomo senza eguali.
Il cruccio è: essere divenuti, ora, identità
disgiunte di un diverso parallelo.
Foto: Rosa Albertine
Foto: Rosa Bourbon Queen
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