martedì 31 gennaio 2012

Rosa Banksiae Lutea

Rosa Banksiae Lutea

Uno stralcio srotolando
va il suo colore,
di coccardine allineate
come tanti soldati
che vanno a formare,
come frangivento,
cortine di stupore.
Bifolca ne stacco una
portandola alle nari,
nessuna ricca fragranza,
solo la sostanza
d'essere, di primavera,
fresca ventata
d'indimenticabile visione.

                                                                 


                                                                      In questa foto: Rosa Banksiae  Lutea



GINKGO E CAPELVENERE : NEL BUIO E NELLA LUCE


Tu ginkgo,
che nella foggia 
appari simile allo schivo
altero rifulgi  al sole,
mentre l'altro,
fantasma ascoso,
in fessure di mura
di pozzi e caverne
umide  e buie,
sfodera leggiadra
bellezza che nessuna
brezza,  mai sfiorerà
e per  esso
soltanto un raggio
di luna a testimoniare 
riverbero nella notte,
del vibrante soffio di vita.


Quest'albero delle gimnosperme che la scienza fa risalire a tempi antichissimi circa 250 milioni di anni fa, ha una resistenza infinita, a dimostrazione, ad Hiroshima vi sono sei esemplari risorti dalle ceneri della bomba atomica. Se mi è concesso dire  una cosa su di esso, risultanza rilevata dalla coltivazione dell' esemplare del mio giardino, io penso che, si può coltivare solamente se lo si ama moltissimo dato il suo incedere lento   nella crescita  e la snervante attesa per vederlo giungere all'età adulta quando si trasformerà, ma a colui che l'ha piantato non sarà concesso di assistere, in un esemplare maestoso  che va a  ripagare ogni aspettativa. Questo suo modo di essere,  caratterizza anche il carattere del coltivatore, perché sicuramente,  costui, ha una ricchezza infinita di una delle virtù più rare di questi tempi, dove il correre è un imperativo, la pazienza. Il mio ginkgo  ha circa venti anni o giù di  lì e dalle immagini che vi posterò potrete vedere quanto sia ancora lontano dalla maestà della maturità però, ugualmente, per me che lo immagino come discendente di uno dei più vecchi abitanti del pianeta, nonostante la lentezza nel concedersi allo sguardo, nella veste migliore, lo considero bellissimo e prezioso e, quando fantastico, sul futuro di questa preziosa eredità, pensandola in mani appropriate, lo vedo stoico testimone di generazioni future che potranno arricchire lo sguardo con la sua bellezza che col tempo si fa sempre più  statuaria, specialmente nella stagione morta quando le sue foglie , come tappeto dorato andranno a ricoprire l'area posta ai suoi piedi facendo lieve il passo di altri, che assorti vagano, come persi in un sogno, nei suoi pressi.








Foto: Ginkgo Biloba

lunedì 30 gennaio 2012

Rosa Laevigata






La rosa che voglio proporre oggi ha nella sua semplicità un fascino davvero ineguagliabilebile ed io ve la presento così:
verso la fine di aprile s'accende di candore per una sola volta, però, è una volta indimenticabile. Una bellezza di regale candore e voluttuosa in contemporanea: il candore è nei petali e la voluttà negli stami e nelle foglie sempreverdi, carnose e lucide come se un pittore si fosse divertito a passarvi sopra un lucido a specchio affinchè un vanesio potesse riflettersi e divenire tutt'uno con la magia dell'aura.
I cinorrodi (frutti) poi, come per tenere lontani avidi passanti, sono, in superficie, irti di setole al fine di difendere il tesoro nascosto in seno. Raggiunge un'altezza 3 0 4 metri, è frugale e, ad ogni ritorno, come faro, illumina l'angolo a lei assegnato.

                                                                         


                                                                                                                              Foto: Rosa laevigata

sabato 28 gennaio 2012

GIUGNO



A ritroso, come gambero vado nel tempo a        cercare, quell'aria di scanzonato vacanziero che, giugno, il bambino, non ancora adulto, sa regalare a chi ha voglia di seguirlo nel suo         percorso che si esplica in forme e colori refratti   nella luce della sua magia.





















































La I Foto: Rosa  Mulliganii