mercoledì 16 marzo 2022

NELL'ARSURA DEL TEMPO CHE VIVO

Sola nel mio mondo
non ho altro che pensieri
brancolanti come pellegrini
vagabondi negli spazi vuoti
dei fieri ed antichi concetti.
Nell'arsura del tempo che vivo
disseccata come rosa,
nell'adusto agosto
angustio la terra e il cielo.




































                                                                                        






                                                                                    Foto: rosa "Albertine"

giovedì 10 marzo 2022

L' ASSENZA

Cercare stordimento,

spegnere l'arsura, arrancare,

su arcobaleni di sogni,

per non darsi vinti.

Oh natura,

di meraviglie intrisa

fra le tue braccia, soltanto,

l'anima si consola.

Stupore mi da foglie

e fili d'erba ingialliti 

sul finir della stagione,

il frutto, di pruina  velato 

e il risveglio di una gemma

carica di un diverso splendore.

Adoro il tuo incedere impetuoso

e lo stallo del tempo uggioso

fra i filari dell'uva  ottobrina

che cela sua indelebile impronta 

ma non tacita il rimpianto, dell'assenza.






























Foto: Rosa" Banksiae Lutea




mercoledì 2 marzo 2022

MUSICA

Musica che carezzi  l'anima 

con setosa dolcezza come tocco

d'ali di  Farfalla   Vanessa,

su cardi,  nella vallata, 

sul limitar di maggio. 

D'incanto tu, 

la soggioghi e la rinnovelli.

Di pietade ricolma è la tua voce

e come ruscellante divino rivo

la trasporti di balza in balza

nell'oceano infinito dove


 senza più nessuna identità 

s'annienta l'alieno dolore.
























                                                   

                                                                                     Foto: "rosa American Pillar"

martedì 1 marzo 2022

L'ORDINE IL RISPETTO E LA VITA, PROFANATI.

 Straziato ho il cuore

già dal dilaniante  conflitto 

di parole del nostro tempo

ma ancor più mi dolgo poiché

altrove, ma fra noi,

è  tornata  l'abbietta guerra 

che oltre all'anima mutila  corpi, 

spande orrore e morte,

rade al suolo case, cimiteri,

villaggi, città,  ospedali, natura,

tutto ciò per una bieca ansia di potere.

L'essere più infame credendosi  

illuminato è passato dalle parole

ad ignobili fatti disintegrando, 

come fosse un gioco,

l'ordine, il rispetto  e la vita.

Per idiosincrasia  dall'accaduto

Io sono la vostra anima vilipesa 

io sono il vostro corpo oltraggiato 

io sono la vostra casa in frantumi

il sono il vostro villaggio martoriato

io sono la vostra città  in macerie

io sono la natura  profanata

io sono ma, per la tragica ora

della quale sono testimone

io vorrei non essere mai nata.

Miserabile  tu, uomo folle,

che ti fai dissoluto padrone di destini.







I sorrisi della natura inviolati