sabato 30 aprile 2016

L'IDOLATRIA DEL NIENTE

Oh poliedrica primavera  che
con accenti e note
in delirio mandavi
chi del tuo spartito  infiorava
la sua strada or che questa,
diverso corso ha preso,
tu le  appari, come universo astrale
confinato al di la del tempo
incapace di arginare il suo male,
come inganno perverso
per indulgere l'anima
a nutrirsi di  fumo
fatuo ed inconsistente.
Falso credo che  incluso,
scioccamente, nel routinario
l'ha condannata ad un infernale
girone dantesco, senza via di fuga,
all'idolatria del niente.























Foto: Spiraea Vanhouttei




sabato 23 aprile 2016

FRA MILIARDI DI CONFUSE COSE

Tu, come gentile  amante
 sei sostegno alle mie pene
e, correndomi incontro,
di vesti evanescenti, drappeggi
gli orizzonti dei miei giorni.
Tu,  respiro degli alveoli
soffocati di dolore dell'anima
genuflessa dall'orrido  fato,
fraterno, con pioggia di petali
rendi gli sconnessi passi, lievi.
Tu, statico e pur mutevole
addobbi, caritatevole,
di bellezza senza tempo
la volta che mi comprende.
Per vivere,
a dialogare con te, meschina riprendo
l'antico verseggiare  e mi lascio
andare sull'onda  dei ricordi
all'era, oramai giurassica,
dell'infinito passato,
d'altro impregnato,
per sollevare il velo
della statica malinconia
che mi avvolge e mi confonde
fra miliardi di confuse cose.



























































Foto: Viburnum Opolus Sterile