venerdì 22 novembre 2024

IL TRISTE SENNO

Come secco ramo d'albero
che, fra rovi, barcollante,
rimane in attesa dell'incerto
futuro, dondola il domani.
Nell'atrio della mente
assenti i buoni pensieri
rintoccano solo
quei cupi, quei neri.
Scoppiettante calpestio  .
di foglie secche
di acero negundo,
sul fare del meriggio,
s'ode a distrar, il triste senno.
















































                                 
                                               Foto: Peonia Bartzella (Ibrido Itoh)

martedì 12 novembre 2024

D'AUTUNNO



 Ambrate tele variopinte

sotto plumbei cieli.

Infinita poesia 

il suo passaggio 

su ubertose vie.

Nebbia disfa l'evanescente 

forma se,

raggio di sole la sfiora.

Passi  di orme leggere

a punteggiare l'incedere

di solitario cammino. 







































































































D'AUTUNNO NEL MIO MGIARDINO

sabato 9 novembre 2024

MUORE LA VITA

 Langue il  giardino

e lei con  esso.

Muore l'ardore

mentre il dolore

come monte tibetano

dilaga celando

ogni altro scorcio.

Muore la vita

quando il rimpianto

strozza l'anima 

deflorata dal fato.




































                                                                                        Foto : rosa "Charles de Mills

mercoledì 6 novembre 2024

IL RIMPIANTO IERI

Persa su di un viottolo senza colore
uniformato al grigiore del tempo.
La speranza di potersi librare
ancora su alte vette, sfumata,
come nebbia al sole.
Il richiamo di un pigolo lontano
distrae solo per un momento 
l'umbratile  pensiero 
poiché  ostinata ritorna,
inalienabile, l'angoscia.
Svanita l'idea del domani,
pesa sull'anima la ferita
del rimpianto ieri.








                                                        Foto: rosa "Purezza"

mercoledì 30 ottobre 2024

AL DI LA DEL PIU' IMMAGINIFICO ORIZZONTE

 Al calar della sera lentamente

la penombra cela il contorno

 e avvinghia con braccia invisibili 

il fulgore del giorno passato.

Gli anfratti sono  tane dove 

a nascondersi corrono lesti 

chi preda non vuol divenire 

del prosaico assassino.

Il flebile apparir di un  chiarore di luna

illumina   spiazzo di  casa

dandole sembianze di lago.

Sull'onda or danzando vanno

mitologiche creature autrici

di infinite fantasie che 

diventano trame di sogni

che  portano   la mente a vagare

al di  la del più immaginifico orizzonte.




























    
    


















                                                                                    Foto rosa : "New Dawn"

martedì 10 settembre 2024

CONCERTO DI NOTE E PENSIERI

E' tardi eppure ancor non tenta al riposo il letto forse perché la notte scorsa l'ho vissuta come un incubo così ora la paura del ripetersi m'inchioda alla sedia  e ritarda il momento di coricare le stanche membra.
Giorni e notti assurde che trapasso come fossi senza più forma solo spirito martorizzato dal dolore e dallo smarrimento.
Cerco di farmi forza mio eterno amato sposo ma quanto è dura questa perpetua sfida con il destino ed i suoi pari compagni imprevedibili e cocciuti.
C'è questa sera la musica di Dvorak a farmi, con le sue note grevi, compagnia ed accompagna il pensiero all'oblio per non farmi perennemente soffrire. Ci riesce, ma non più di tanto. Presto, come legno travolto in mare esso riemerge facendomi ancor più male perché gonfiato ancor più, l'assurdo peso, m'incurva l'essere.
Ora sono le dolci note di: "Piano Concerto" di  Tchaikovsky a  fraseggiare per me l'augurio di una buona notte e, anche se so che certamente così non sarà, dal dolce inganno mi faccio abbindolare e quasi mi addormento qui seduta mentre le dita ancor tamburellano sulla tastiera i traballanti pensieri.
Auguro anche te una notte serena e  ti ripresento  la compagna, chiacchierona che tu non potevi soffrire ma molto fedele  che mi ritrovo sempre a fianco quando scorrazza  per il giardino e sembra volermi proteggere come facevi tu, così due solitudini  cercano di ridare un senso allo scorrere triste dei giorni.



                                            

                                            Foto: Oca in giardino


giovedì 22 agosto 2024

OR PAR' NEVE DELLA VETTA ANDINA

Nel  giardino  d'inverno disadorno ogni essere 

che lo abita  rifulge di bellezza taciuta da  quella  che,

immaginifica,   in altro tempo,  sovrabbonda di stupore.

Passi felpati, come in gassosi mondi, si addentrano 

leggeri per non recar disturbo al sonno  del ristoro.

Per quiete indotta da sublime archetipo  d'illuminante 

perfezione cinto,  ogni essere prono s'inchina.

Candore di un fiore per suscitare incanto 

or  par soffice neve, della vetta andina.










































                                                                                Foto:"Philadelplus Virginalis"