Sol ieri scossa nel ventre
nell'abisso profondo, del tremito
l'onda, come da percosse battuta
monta come cavalla al trotto
con violenta foga facendosi
spettacolo e brivido.
Oggi di tutto, solo un ricordo
Nella dolcezza del suo bisbiglio
lievemente arricciato essa posa
come amazzone stanca sulla riva ridente
e sognante, firma la sua danza.
Nulla la modifica nella sostanza
poiché essa di candore vestita
come vergine ancella torna
alla primiera limpida forma.
Se infiltrata fra terra o rocce
torna a sfioro limpida a ruscellare.
Nulla la tiene, nulla la insudicia poiché
del creato è genesi che si trasforma
ma fedele torna sempre all'iniziale forma.
Se è neve o ghiaccio si discioglie
se sporcata presto torna pura essenza.
Essa canto e figura fantasmagorica di ogni vita
è: sostanza vitale da celebrare in ogni istante.
Foto rosa "Albertine"