Se a qualcuno verrà concesso,
giammai di rinascere, anelo
che possa vivere
in un luogo dove,
ogni figlio o padre
abbino un figlio o un padre
non in affido o in abbandono.
Che non sia, eremita
per disperazione, del consesso.
Che non sia vigliacco
perché nutrito di cicute
ma, ardito, di scelte elette.
Che sia di giustizia paladino
affinché ami l'ultimo dei semplici
e non il primo degli astuti.
Che ogni pesce o altro essere,
abbia caverna per sfuggire
a famelici predoni.
Che ogni madre abbia
un figlio nutrito al suo seno
Che ogni erba non sia
calpestata ma solo
carezzata da nobile
calzatura che aleggia,
senza sostare,
per non far male.
Che il nutrimento
di esseri mortali
sia non lacrime amare
ma gocce di rugiada
che fanno rugiadoso il fiore
e lo pennellano di splendore
con l'ausilio del primo,
mattutino, raggio di sole.
Che l'uomo sia scevro
da ogni forma,
d'interesse personale,
e capisca che, queste,
elevate al parossismo
possono rendere orbo,
l'universo, della irripetibile
sublime, incantata
ma or violata, terra.
Foto: Dichondra repens