Il Giardino del Poeta
Dove tutto si perde in verdi fantasie
mercoledì 23 maggio 2012
lunedì 21 maggio 2012
Sei fuggito,
senza darmi neanche
il tempo di un respiro.
Alla tua immagine sbiadita
che conserverà per me
il momento vissuto ho ribadito
la fiducia d'essere portavoce
di questa tua bellezza senza tempo
che ha riempito ere su ere
di emozioni ed incredulità.
Per il tuo sorriso,
canzonatorio, beffardo
ma quanto consolatorio
con quel suo fascino
bestiale.
Quanto a brevità,
davvero una frazione,
infinitesimale, di eternità.
ROSA : CLAIR MATIN
Non da cogliere,
non da regalare
ma solamente da notare
quando il suo corpo
flessibile e sinuoso
in mille fogge
si porge a chi,
l'ammira
per quel languido
pallore,
macchiato da rossore,
come donzella
quando da occhi scrutatori
che l'osservano sfacciati,
timidamente avvampa.
Dunque tu, piena di ritrosia
come vergine madonna,
a rappresentare
l'alba del mondo
fosti scelta
perché nel nome:
Clair Matin
racchiudi il significato
più profondo con
vigore e leggiadria
dando volto
al grigio, al vuoto,
che a volte,
ci circonda.
Foto: Clair Matin
domenica 20 maggio 2012
giovedì 17 maggio 2012
ALZA IL CALICE E BRINDA
Alza il calice e brinda
sembrano suggerire,
la confusione,
la sovrabbondanza,
di nettari e profumi
che intorno,
rindonda.
E' maggio e desta
sorpresa l'altrui
indifferenza
mentre,
solerti dinnanzi
a te, natura
che si eccelse
vette raggiungi,
stanno esseri
a frotte.
Ed inumidite ciglia,
come fronde
di gocce ciondolanti,
offuscano l'incanto
portando
respiro all'anima,
intorpidita che or, del vezzo,
s'inebria.
Foto: Rosa Charles De Millis
mercoledì 16 maggio 2012
ROSE E PEONIE
Dirimpettaie a maggio
l'una nell'altra
con il contributo del sole
appaiono,
nel loro fulgore
or pennellata impressionista
or nitida poesia.
Il mattino, veste
d'abbagli rosa rugosa
spinosa ed elegante
mentre l'altra,
in lontananza,
solo sfumato contraltare
appare,
nel gioco del rimando
di luce ed ombra.
Al pomeriggio
invertendo postazione,
peonia sontuosa,
dalla medicamentosa
risonanza non ha rivale
per quel occhio grande
e sfacciato come il sole,
che sbandiera, nell'ora,
breve ma soave
del suo moto,
in statica rilevanza.
domenica 13 maggio 2012
SULLA SCIA DEL TEMPO
Al poggio, solerte,
maggio ha steso
il volto e,
illuminato da luci
che, di sembianze
diverse, lo veste,
appare radioso,
all'affaccendato stuolo
che, della sua linfa,
si nutre. Su tetti,
su verdi teste
spettinate,
fra rovi, fra guizzi,
un tessere e un vociare,
mentre, con gare
infinite, il cielo
riempiono di brio.
Sospira,
chi per altri ha tessuto
altro nido e, nel giorno
che ricorre la sua festa,
sola,
nella contea del colore,
del ricordo, s'ammanta di dolore
per ciò che, irrimediabilmente,
sulla scia del tempo,
che tutto sciupa e consuma,
ha perduto.