MERAVIGLIE
Arabescate nubi,
leggere come piume,
si librano sul suo cielo
e danno impeto alla fantasia,
mitica creatura,
vestita d'organza e seta
all'arrembaggio
come in vorticosa danza
dei misteri del poliedrico,
pianeta;
negli anfratti abissali,
sulle alte, innevate, vette,
da silenzi sovrumani
senza nessuna eco,
o su remote pianure,
costellate
da rumorose note,
le più strane,
a bombardare l'anima.
Volteggia e vola ancora,
su case e cimiteri,
su arcobaleni,
gravidi di splendore,
sulla scia di cadute stelle
su artistiche vetrate
fra flutti di maree
fra orti e strade sterrate
con primavera alle porte.
Ovunque il fantasmagorico
l'avvince ma poi, stanca,
si riposa e, come ape
sugge nettare e pensa,
in fondo alla vita, basta poco,
per stare bene:
miele e orgiastiche visioni
di meraviglie senza fine.